STHAI 2018

Tatiana De Pilla
Turista per passione

STHAI

2014

Ha visitato tantissimi posti nel mondo e dai suoi racconti si evince il suo amore per il Sud Est asiatico. È stata perfetta per andare in Thailandia

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IL RACCONTO

Non capita tutti i giorni la possibilità di scoprire un Paese attraverso un viaggio insolito, potendolo raccontare dall’interno in tutte le sue sfumature: i profumi, i paesaggi, la gente, gli incontri, la Strada… si soprattutto la Strada, ne abbiamo percorsa tanta durante questo viaggio, più di 5.000 km da nord a sud in un itinerario disegnato apposta per noi dalla mano esperta dei Viaggi nel Firmamento.
La Thailandia on the road è di certo diversa da tutti gli altri Paesi che ho visitato in macchina durante i miei numerosi viaggi; ti entra nella testa, nella pelle e soprattutto nel cuore; certo devi essere una persona con una certa predisposizione all’ascolto, devi avere la sensibilità di saper capire e sentire attraverso una lingua non parlata che solo questa Terra unica al Mondo può insegnarti; fatta di emozioni, sorrisi e sguardi.
Siamo partiti da Bangkok, arrivati qui con un volo Cathay Pacific via Hong Kong, dopo circa 15 ore di viaggio, avevamo bisogno di riprenderci un attimo dal jet lag e quindi ci siamo fermati qualche giorno. Non è la prima volta che visito la capitale Thailandese, è una città che non stanca mai, puoi tornarci mille volte ed avrà sempre qualcosa di nuovo da offrirti.
Questa volta dopo aver dedicato una giornata alla visita del Palazzo Reale e del Wat Arun (“Tempio dell’Aurora“), ho deciso di perdermi nella città, girovagando un po’ in macchina tra il traffico assurdo del centro e un po’ a piedi nei vicoli meno battuti. È una continua sorpresa Bangkok, ti avvolge come una nebbia colorata e sfavillante; ti sorride, ti accoglie con calore, a prescindere dalla natura della tua visita, tutto è come amplificato: i rumori, i colori, i sapori e gli odori.
“Il Profumo di Bangkok” è come una linfa dolcissima, inconfondibile e travolgente, devi entrare in contatto con Lei e a lasciarti trasportare senza controllo, se riuscirai a farlo, di sicuro diventerà la tua città preferita.
Dopo qualche giorno speso alla sfrenata scoperta della vita nella Capitale, abbiamo cominciato il nostro vero viaggio su strada, dirigendoci verso Nord Est nella provincia di Prachiburi fino a raggiungere l’ingresso del Khao Yai National Park. Casualmente è il 5 Dicembre, giorno in cui si festeggia il Compleanno del Re (la festa più sentita dell’anno, il Re è veneratissimo dai suoi sudditi) ci siamo quindi imbattuti in centinaia di thailandesi diretti al Parco pronti a festeggiare la ricorrenza con escursioni e picnic a bordo dei loro sfavillanti Pick Up, in cerca di refrigerio dal gran caldo umido di Bangkok.
La regione del Parco di Khao Yai si estende fino al fiume Maekhong al confine con il Laos e può essere visitato in giornata da Bangkok ma l’ideale è inserirlo all’interno di un mini tour dell’Isaan. Zona di cascate e altipiani, conserva ancora intatte le proprie tradizioni; è frequente imbattersi in scorci di villaggi rurali tappezzati di risaie e coltivazioni di peperoni e pannocchie. A mio parere questa è senza dubbio la parte più autentica della Thailandia.
Da qui ci siamo spinti fino alla regione del Buriram che racchiude al suo interno le più antiche e meglio conservate testimonianze dell’antica civiltà Khmer. Il Tempio di Phnom Rung, nella fattispecie, è il più ricco di sculture, bassorilievi e incisioni in sanscrito ed è stato il primo sito dove abbiamo liberato in volo per la prima volta “colui” che sarebbe poi diventato il terzo componente del gruppo dopo me e il mio compagno di viaggio Gabriele Saluci: il nostro amato Drone.
Viaggiando in questa zona in macchina abbiamo avuto la fortuna di conoscere molte persone, gente del posto poco abituata al contatto con i turisti occidentali. Questo è stato senza dubbio l’aspetto più interessante del viaggio; se si ama la cultura orientale, i paesaggi rurali e l’arte un viaggio in questa zona è sicuramente la scelta migliore. Noi, sull’onda dell’entusiasmo, ci siamo spinti un po’ oltre guidando in strade sterrate attraverso campi di pannocchie. Abbiamo voluto strafare e far volare il Drone sopra di noi. Purtroppo non abbiamo calcolato bene la distanza con gli alberi che facevano ombra a una piantagione di zucchine e dopo la gloriosa ripresa del Phnom Rung… addio Drone, è stato bello averti con noi!

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